Orientarsi nel mondo dell’elettrocardiografia


tempi e intervalli

 

La frequenza cardiaca può essere misurata in diversi modi.

In caso di ritmi regolari:

a) dividendo 60.000 per l’intervallo in millisecondi compreso tra due onde P (frequenza atriale) o tra due complessi QRS (frequenza ventricolare)

b) identificando un complesso QRS che cada esattamente su una linea verticale delimitante un quadrato grande, e dividendo 300 per il numero di quadrati grandi che la separano dal complesso QRS successivo.

 

Questo perchè un quadrato grande della carta millimetrata misura 200 millisecondi ed in un minuto ce ne saranno quindi 300. Se i due complessi sono separati da un solo quadrato la frequenza cardiaca sarà quindi di 300 bpm; se due quadrati la frequenza sarà di 150 bpm; se tre 100 bpm; se quattro 75 bpm; se cinque 60 bpm; e così via.

I esempio: ecg con frequenza cardiaca di circa 100 bpm (tre quadrati grandi separano un complesso QRS dal successivo)

II esempio: ecg con frequenza cardiaca di circa 75 bpm (quattro quadrati grandi separano un complesso QRS dal successivo)

III esempio: ecg con frequenza cardiaca di circa 50 bpm (cinque quadrati grandi separano un complesso QRS dal successivo)

c) il metodo più rapido è rappresentato dall’utilizzo di un frequenzimetro. Posizionando la linea di riferimento su di un complesso e calcolando due complessi a partire da questa si potrà leggere direttamente sulla tabella la frequenza cardiaca

In caso di ritmi irregolari è possibile misurare mediante il frequenzimetro più frequenze, calcolando poi la media, ma il metodo più accurato è quello di contare i complessi QRS presenti in un intervallo di 30 quadrati grandi ( 6 secondi) moltiplicando poi per 10

IV esempio: ecg con frequenza cardiaca di circa 60 bpm (sei complessi QRS sono calcolabili su 30 quadrati)

Oltre alla frequenza cardiaca, sull’elettrocardiogramma vengono misurati intervalli legati alle diverse deflessioni.

onda P = durata normalmente inferiore a 0,11"

intervallo PR = misurato dall’inizio dell’onda P all’inizio del QRS, è compreso tra 0,12" e 0,20"

intervallo QRS = misurato dall’inizio della prima deflessione al termine dell’ultima, è normalmente inferiore a 0,11"

intervallo ST = misurato dal termine del QRS all’inizio della T; non viene valutato temporalmente ma per la sua posizione rispetto alla linea isoelettrica, identificando collocazioni dette sopraslivellate o sottoslivellate

intervallo QT = misurato dall’inizio del QRS al termine della T.
La sua durata è funzione della frequenza, per tanto viene misurato con la seguente formula QTC = QT/
Ö RR. Il valore normale del QT corretto è inferiore a 0,44".

La valutazione di questo intervallo può essere semplificata considerando che per frequenze tra i 60 ed i 100 bpm il QT è compreso tra 0,30 e 0,40".

Giova anche ricordare che nelle donne il valore del QT è superiore del 10% rispetto agli uomini.

 

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